Con 18 ex libris xilografici

impressi dai legni originali

 

Progetto editoriale di Marcello Perelli e Franco Della Rosa

 

Schede bibliografiche di Teresa Grossi

 

Edito dal Gruppo Ricerca fotografica - www.grupporicercafotografica.it -

Grafica Arch. Franco Della Rosa

 

Tutti i diritti di riproduzione riservati a Remo Palmirani

40138 Bologna – Via Pizzardi n.17 -  tel.  051 390995

 

Copertina di Maurizio Osti

con riproduzione di ex libris di Armando Baldinelli,  Italia, 1989

 

PER TROVARE LA BIBLIOTECA OVE CONSULTARE IL LIBRO:

http://opac.sbn.it/cgi-bin/IccuForm.pl?form=WebFrame

 

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SOMMARI0

 

Remo Palmirani:

Ringraziamento

 

Marcello Perelli:

Un libro per un anniversario

 

Egisto Bragaglia:

Casualità d’una iniziazione

Il collezionismo e la mutazione dell’ex libris

Importanza artistica e culturale dell’immagine

L’Accademia dell’ex libris, centro studi d’iconologia

Le tematiche dell’ex libris

Programmi di attività per il futuro

 

Bibliografia

Opere in volume

Scritti su periodici

 

Ex libris xilografici originali

Giovanni Battista Frangini – Italia - 1978

Gian Luigi Uboldi – Italia - 1980

Oriol Maria Divi – Spagna - 1981

Remo Wolf – Italia - 1981

Michel Jamar – Francia - 1982

Otakar Mařik – Rep. Ceca - 1982

Costante Costantini – Italia - 1983

Pietro Parigi – Italia - 1983

Lou Strik – Olanda - 1983

Pam Rueter – Olanda - 1983

Leslie Benenson – Inghilterra - 1986

Marie Bauer Klimbacher – Germania - 1986

Jan Meeus – Belgio - 1986

Eugenio Raffo – Italia - 1987

Charles Pasino – Francia - 1987

Gianni Verna – Italia - 1988

Armando Baldinelli – Italia - 1989

Umberto Giovannini – Italia – 2000

 

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Ringraziamento

 

Con qualche imbarazzo debbo confessare che questo libro probabilmente non avrebbe mai visto la luce se avessi dovuto provvedere alla sua compilazione. Con tale ammissione non intendo assolutamente sottovalutare la validità del progetto, anzi sono convinto  che ogni autore gradirebbe assai veder pubblicata la bibliografia delle sue opere, ma nel mio caso va riconosciuto al cortese Marcello Perelli il merito di essere stato non  soltanto il curatore, ma soprattutto il tenace promotore dell’opera. A questo amico, già editore di grafica d’arte e tuttora appassionato realizzatore di opere dedicate alla cultura  in genere e alla comunicazione visiva in  particolare, devo riconoscenza anche per aver promosso, negli anni scorsi, la dignitosissima  pubblicazione di tre libri di soggetto exlibristico. Dopo di allora Perelli mi ha più volte proposto di realizzare la bibliografia dei miei scritti corredando la compilazione con un florilegio dei miei ex libris xilografici. Alle sue proposte ho sempre risposto con cordiale consenso, precisando però che mi mancava il tempo  per corrispondere alla sua richiesta, in quanto attualmente stavo cercando di mettere ordine in una collezione personale che necessita e richiede di essere catalogata . A ciò si aggiungono non pochi «antichi» progetti di mostre e di pubblicazioni a cui vorrei, almeno in parte,  dare finalmente forma.

Il perseverante Perelli però non desisteva e per vincere la mia resistenza tre mesi fà mi ha segnalato con calore che ricorreva il venticinquesimo anniversario del mio esordio nel mondo dell’ex libris, avvenuto nel 1987 con l’esecuzione del mio primo ex libris, intagliato da Giovanni Battista Frangini.  «Questa è una ricorrenza -  affermava con convinzione - che non va trascurata»: un quarto di secolo è certamente un periodo di tempo significativo, quello che segna il passaggio da una generazione alla successiva». Non era facile sfuggire alla seduzione, ma con collaudata capacità dilatoria confermavo la mia mancanza di tempo. A questo punto ho visto balenare negli occhi del mio interlocutore un lampo di rabbia repressa. Ritenevo di averlo fatto irritare, anzi pensavo che non l’avrei più rivisto. Invece, due giorni dopo,  eccolo che si ripresenta entusiasta e sorridente: «Ho telefonato a Bolzano -annunciava con compiacimento - e Bragaglia ha accettato con entusiasmo di realizzare il mio progetto». Cosa potevo eccepire?

Ora sento il dovere di ringraziare vivamente Perelli per la stima, l’affetto e anche per la tenacia che ha dimostrato nel portare a compimento  l’iniziativa e spero che la sua generosa e disinteressata impresa sia gradita agli amatori dell’ex libris, che ne potranno apprezzare il pregio artistico.

 

                                                        Remo Palmirani

 
 
Un libro per un anniversario

 

Nonostante il mio interesse per la grafica dati ormai da molti anni, e ciò è dimostrato soprattutto dall’attività svolta nel Gruppo Ricerca Fotografica diretto da Franco Della Rosa, devo dire che, fino a qualche anno fa, avevo prestato ben poca attenzione al mondo degli ex libris. Certo, frequentando le librerie antiquarie e acquistando volumi di ogni genere mi era più volte accaduto di imbattermi in libri contenenti il marchio di proprietà di un precedente proprietario, ma avevo sempre considerato l’ex libris come un semplice foglietto personale e nulla più.

E’ stato solo qualche anno fa, con il cortese tramite di una libreria antiquaria bolognese,  che ho avuto modo sia di vedere parecchi ex libris staccati dai libri sia di conoscere Remo Palmirani. La sua competenza  e la sua disponibilità mi hanno velocemente portato a scoprire il mondo affascinante dell’ex libris, in cui la bibliofilia si coniuga con l’arte grafica e con il collezionismo. Ben presto Palmirani ed io abbiamo cominciato a collaborare e in 2 soli anni hanno visto la luce tre volumetti di ex libris, favorevolmente accolti dagli specialisti della materia.

I colloqui con Palmirani mi hanno permesso di conoscere meglio la sua inesauribile attività exlibristica, iniziata molti anni or sono e maturata con la nascita, nel 1987, dell’Accademia dell’ex libris. Convinto di essere di fronte ad una storia exlibristica che non ha eguali ho allora creduto utile ed opportuno prendere contatti con chi, meglio di ogni altro, questa storia la conosce perché ne è da sempre uno dei protagonisti. Con la sua solita benevolenza e disponibilità Egisto Bragaglia ha quindi accettato di scrivere di Palmirani e di una operosità exlibristica che a venticinque anni dall’inizio ben merita un dettagliato regesto.

E’ così nata questa edizione, arricchita da 18 ex libris impressi dai legni originali messi a disposizione da Palmirani, edizione  che si propone non solo di rendere un amichevole omaggio all’ ”esegeta dell’ex libris”, ma anche di offrire un prezioso strumento di studio a tutti coloro che, apprezzando l’ex libris, ne vorranno meglio conoscere la sua preziosa ed affascinante storia.     

       Marcello Perelli

 

 

Finito di stampare nel mese di giugno 2003

Tipolitografia Leoni Grafiche – Ameria (Terni)

Carattere Garamond

Testo e Xilografie originali

impresse su carta Rusticus Fabbriano gr. 140

 

Tiratura 300 copie numerate

 

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REMO PALMIRANI, UN VENTICINQUENNIO

FECONDO DI OPERE EXLIBRISTICHE

 

 

    L’importanza dell’immagine è universalmente apprezzata come mezzo di comunicazione e come espressione d’arte. In particolare le immagini inserite negli ex libris costituiscono un patrimonio iconologico di eccezionale validità, eloquente testimonianza della temperie sociale e morale di epoche e di collettività.

    Remo Palmirani, che dal 1978 si è dedicato alla cultura exlibristica, ha esplorato l’argomento in ogni suo aspetto, in Italia e all’estero. Dal 1978 sono trascorsi venticinque anni, un periodo importante nella vita umana,  un arco di tempo generazionale.

    Quale presidente dell’Accademia  italiana dell’Ex Libris, oltre ad organizzare un centinaio di mostre, Palmirani ha pubblicato una serie di testi che costituiscono l’esegesi sistematica  dell’ex libris. La mole di pubblicazioni che ha dato alle stampe non ha precedenti nella bibliografia del settore.

    Si è sentita quindi l’esigenza di pubblicare la dettagliata bibliografia di tale eccezionale contributo ad uso degli studiosi e degli amatori dell’ex libris, corredando il regesto con diciotto xilografie impresse dai legni originali, vivace sintesi della xilografia europea degli  ultimi venticinque anni.

 

 

 

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REMO PALMIRANI

 

L’EX LIBRIS ITALIANO

del secondo Novecento

 

 

 

GRUPPO RICERCA FOTOGRAFICA

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© Gruppo Ricerca Fotografica - www.grupporicercafotografica.it

TUTTI I DIRITTI DI RIPRODUZIONE SONO RISERVATI ALL’AUTORE

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In copertina:  xilografia colorata a mano di Gianfranco Schialvino, aprile 2000.

Tutti gli ex libris sono stati riprodotti a grandezza originale.

 

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Ai miei figli

Benedetta, Costanza,

Chiara Diletta, Guido, Elettra.

 

 

 

Breve anticipazione sugli ex libris

 

Il Gruppo Ricerca Fotografica da molti anni con impegno e dedizione rivolge la sua attenzione verso le testimonianze di storia locale; con la presente pubblicazione ha voluto fare omaggio agli affezionati lettori di un’opera che scavalca la tradizionale consuetudine.

     L’autore, Remo Palmirani, è attualmente fra gli esponenti più qualificati e in vista nel campo dell’exlibrismo italiano e internazionale.

     L’ex libris italiano del secondo Novecento” completa ed integra l’unita ristampa anastatica dei quattro libretti editi da “Il Raccoglitore” – Savona –1944, sotto il titolo “Gli ex libris d’Italia” e tratta essenzialmente della tradizione artistica dell’ex libris nel nostro Paese a partire dagli anni 1940-45 che ha coinvolto artisti italiani versati soprattutto nelle arti incisorie, tra cui la xilografia, l’acquaforte etc.

     La pubblicazione è un invito a conoscere gli “ex libris” che nella nostra regione non hanno molti estimatori.  

Marcello Perelli – Franco Della Rosa

 

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Tiratura: 350 esemplari numerati dei quali

20 in numeri romani fuori commercio per

l’Accademia dell’ Ex Libris.

 

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Edito dal

GRUPPO RICERCA FOTOGRAFICA

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A cura di Marcello Perelli

Grafica Arch. Franco Della Rosa

dellarosa.f@gmail.com

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Stampa: Tipolitografia Quatrini A. & F. s.n.c.

Via S. Lucia, 43-45-47 - Viterbo

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I Edizione – giugno 2000.

 

 

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Remo Palmirani è nato a Bologna nel 1943. Si interessa da molti anni di ex libris, sia come collezionista che come studioso. Nel 1987 ha fondato l’Accademia dell’Ex Libris, alla quale collaborano molti fra i più noti collezionisti e artisti italiani e stranieri. Ha organizzato numerosi concorsi exlibristici internazionali, curando mostre in molte città europee, pubblicato oltre trenta volumi, dedicati in particolare all’Art Nouveau, all’ex libris ebraico e massonico.

Dirige la collana «L’ex libris europeo contemporaneo» - nella quale ha già pubblicato monografie dedicate agli artisti slovacchi, ucraini, italiani e polacchi, - e collabora alle più importanti riviste europee di studi exlibristici.

                                    

                                   

 

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© Remo Palmirani

 

TUTTI I DIRITTI DI RIPRODUZIONE SONO RISERVATI ALL’AUTORE

www.grupporicercafotografica.it

  dellarosa.f@gmail.com

1 - in copertina: Vincenzo Piazza - acquaforte - 2000.

 

 

 

Anche se l’ex libris non è mai stato un fenomeno di massa, almeno per quanto riguarda il suo utilizzo come marchio di proprietà di un libro, e senza allo stesso tempo godere i favori di un numero elevato di collezionisti, è certo che nell’ultimo decennio l’interesse nei confronti di questi foglietti così ricchi di arte e di storia si è notevolmente sviluppato.

Utilizzati fino a poco tempo fa solo da qualche bibliofilo, e oggetto di collezionismo da parte di un ristretto numero di “amatori” che non riuscivano ad allargare il loro campo di azione, gli ex libris vivono oggi un periodo particolarmente favorevole. Ne fa fede non solo la nascita e l’attività di nuove associazioni di collezionisti e di artisti, molto più agguerrite delle precedenti, o la comparsa in libreria di numerosi volumi specializzati e di ottima fattura e di grande interesse, quanto soprattutto gli articoli che appaiono con frequenza su giornali e riviste a diffusione nazionale. Per non dire poi dell’organizzazione di mostre esclusivamente exlibristiche in prestigiose gallerie d’arte sia pubbliche sia private, e l’interesse dimostrato da importanti Accademie di Belle Arti, che hanno finalmente aperto le loro porte all’ex libris, permettendo ai propri studenti non solo di ammirare le opere di grandissimi incisori (ad esempio Albin Brunowsky), ma anche di eseguire loro stessi ex libris originali, al termine di una serie di lezioni teoriche.

L’attenzione dimostrata dai giovani nei confronti dell’ex libris, che giunge in alcuni casi fino a farne l’oggetto di tesi universitarie o parauniversitarie, è un test qualificante e attendibile che permette di affermare che l’ex libris, in tutti i suoi vari aspetti è vivo e vitale, pur se certamente non coinvolge le folle.

Come sempre succede, anche nell’ambiente exlibristico sono state le minoranze attive che hanno saputo tracciare, con costanza e ottimismo, una nuova strada da percorrere.

Quando, nel 1945, dopo gli anni terribili della seconda Guerra Mondiale, i “vecchi” exlibristi si raccolsero per tentare di dare nuovo impulso all’attività italiana, creando l’associazione B.N.E.L. (Bianco e Nero Ex Libris), l’entusiasmo era tanto, ma certamente per tutti allora urgevano problemi di ben altra importanza. Comunque a poco a poco, sotto l’impulso di Gianni Mantero (1897-1985) e la partecipazione di collezionisti come Giorgio Balbi (?-1979), Gigi Raimondo (1881-1961), Ivan Matteo Lombardo (1902-1980), e di ottimi artisti quali Italo Zetti (1913-1978), Tranquillo Marangoni (1912-1992) e Remo Wolf (1912), l’attività exlibristica italiana diede prova di grande vitalità organizzando alcune mostre memorabili, pubblicando cataloghi e riviste, partecipando ai congressi internazionali.

Sempre però interpretando l’ex libris come un fatto elitario, da mantenere all’interno di una selezionata cerchia di gentiluomini non disposti a perdere il loro diritto di primogenitura e poco al corrente di tecniche pubblicitarie e di leggi del mercato.

Fra l’altro, la rigida regola del baratto, a cui gli exlibristi dovevano obbligatoriamente attenersi, pena un inappellabile ostracismo, costringeva i collezionisti di ex libris a mettere in circolazione troppi fogli di scarsa qualità, rendendo così difficilissima una decodificazione dei valori artistici, e quindi economici.

Lo scambio non solo ha mortificato la qualità artistica, ma ha tenuto lontano nuovi possibili collezionisti, bravi artisti, galleristi e mercanti. Questa forzata circolazione interna, come ha scritto Egisto Bragaglia, il più attento studioso di “cose exlibristiche” in Italia oggi, “danneggia l’ex libris, in quanto lo rinchiude nel circolo chiuso dei collezionisti, rendendo difficile l’accesso di nuovi amatori e impedendo, a chi voglia disfarsi di una collezione, di trovare aperti quei canali che possono consentire il realizzo di un giusto controvalore”.

Eppure nelle nazioni exlibristicamente più evolute, come ad esempio la Germania, l’Olanda, la Gran Bretagna, il dogma dello scambio da molti anni non è così rigoroso e l’ex libris circola frequentemente, e con soddisfazione di tutti gli interessati, attraverso un mercato rappresentato da gallerie d’arte, librerie antiquarie, case d’asta. Seguendo questa strada, anche in Italia le cose negli ultimi tempi sono cambiate: non solo i collezionisti non si vergognano di mettere in vendita i loro ex libris (doppi o meno interessanti), ma sempre più spesso i cataloghi di librerie antiquarie contengono voci exlibristiche, a volte anche molto apprezzabili.

Al di là dell’esempio economico, che non deve essere sottovalutato e che fa la fortuna di ogni forma di collezionismo con valenze sia artistiche sia non artistiche, è certo che in Italia si sta ormai respirando una nuova aria exlibristica, che si avvale delle esperienze iniziate una quindicina di anni or sono. Dopo i tempi in cui la conflittualità fra i collezionisti era stata certamente la causa principale di una attività qualitativamente e quantitativamente molto modesta, nel 1986 c’è stata la nascita dell’A.I.E. (Associazione Italiana Ex Libris), che ha dimostrato una grande vitalità, evidenziata in particolare dalla pubblicazione (dal 1986 al 1994) di una rivista di ottima levatura. Nel 1987 poi è stata fondata a Bologna l’Accademia dell’Ex Libris, che ha lo scopo di diffondere la cultura dell’ex libris, soprattutto tramite l’organizzazione di mostre e la diffusione di libri e di cataloghi. Formata da un ristretto numero di promotori, ed avvalendosi dell’amichevole contributo dei maggiori specialisti italiani e stranieri, l’Accademia ha operato (e opera) seguendo da sempre una direzione che oggi, ancora più che in passato, si sta dimostrando vincente.

Non c’è dubbio, infatti, che l’associazionismo, specie quando si tratti di un piccolo ambito volontaristico, sia attualmente in grande crisi. Se poi si ha a che fare con piccole associazioni che uniscono individui con interessi differenti (nella fattispecie collezionisti, artisti, studiosi), appare chiaro che queste avranno sempre una vita particolarmente travagliata. Ecco perché una associazione strutturata non potrà mai avere una operatività elastica (a mano che le decisioni non vengano prese in modo “non democratico”!) e ciò causerà fatalmente la sua fine.

Ma la mancanza di una associazione unica non è obbligatoriamente un fatto negativo, specie quando singole persone o piccoli gruppi con sigle intercambiabili sono in grado di organizzare una attività diversificata (mostre, pubblicazioni di libri e cataloghi, ecc.) di buona qualità che si rivolge soprattutto ai “non iniziati”.

Non tutti gli “addetti ai lavori” sembrano comprendere che questa è la strada da percorrere per ottenere qualche buon risultato, e ancora credono ad un rigido dirigismo che non può essere che perdente.

Mai come in questi ultimo quattro, cinque anni, si è avuta in Italia un’attività exlibristica così intensa e differenziata. Spesso si tratta di eventi occasionali, ingenui e dilettanteschi, ma ciò non toglie che servano comunque a fare conoscere il mondo dell’ex libris a chi niente ne sa. Altre volte si riesce invece a creare un nuovo polo di aggregazione, un centro a cui potere fare riferimento per avere notizie di prima mano sull’ex libris d’arte. È questo in particolare il caso dell’attività, ormai decennale, dei “Progetti Farnesiani” (Palazzo Farnese, 66026 Ortona, Chieti), che presentano le opere dei migliori artisti italiani e stranieri di ieri e di oggi, dando alle stampe una quindicina di preziosi cataloghi.

Sempre sulla stessa linea di qualità si muove la “Pro Loco di Soncino  (Via IV Novembre, 14 – 20029 Soncino, Cremona), che ha organizzato, fra l’altro, una memorabile mostra sugli ex libris ebraici (accompagnata da un prezioso catalogo, ormai introvabile) e altre sugli ex libris russi, slovacchi, ucraini e polacchi.

La divulgazione dell’ex libris si avvale anche della pubblicazione di articoli su avvale anche della pubblicazione di articoli su giornali e su riviste; nel passato si è puntato soprattutto sui periodici ad alta tiratura, ma i risultati sono stati scarsi. È parso invece più utile tentare di avvicinare all’ex libris chi è già “predisposto”, cioè i bibliofili e gli amanti della grafica. Ecco perché sono stati pubblicati diversi articoli su “Carta” (Giudecca, 671 – 30133 Venezia) un autorevole bimestrale di collezionismo cartaceo, su “Arte Incontro” (Libreria Bocca, Galleria Vittorio Emanuele II, 12 – 20121 Milano), trimestrale di attualità artistiche e culturali, su “Grafica d’Arte”  e su “UTZ” (Via Pizzardi, 17 – 40138 Bologna), prezioso periodico di bibliofilia contenente anche incisioni originali. A volte si tratta di recensioni di mostre collettive o di singoli artisti, a volte di articoli riguardanti tematiche particolari (gli ex libris erotici; gli ex libris massonici) od opere di personaggi di prima grandezza (Magritte, Severini, Mondrian, ecc.), scritti che hanno sempre l’intento di interessare non solo gli specialisti, ma anche e soprattutto i profani.

Questa attività di reclamizzazione dell’ex libris, che non esclude nessun possibile strumento informativo, ha coinvolto anche nuovi artisti professionisti di qualità, attratti dalla vitalità e dalla fantasia del mondo exlibristico. Così, accanto a quegli ottimi artisti che da anni si dedicano non occasionalmente anche all’ex libris (Vincenzo Gatti, Lanfranco Lanari, Bruno Missieri, Nicola Ottria, Gianfranco Schialvino, Gianni Verna), vediamo ora pregevoli lavori delle “nuove leve” (Eva Aulmann, Sandro Bracchitta, Carla Di Pancrazio, Toni Pecoraro, Giovanni Turria) e perfino di artisti ben noti e dalla lunga carriera (Enrico Della Torre, Giacomo Soffiantino, Walter Valentini).

Sempre più spesso le opere di molti di questi artisti vengono esposte anche in gallerie private che finalmente riconoscono agli ex libris la stessa dignità delle grafiche libere. Così periodicamente la Galleria San Bernardo (Piazza San Bernardo, 64 r – 16123 Genova) e “La Regina di Quadri” (Corso Umberto I, 133 – 97015 Modica), aprono le loro sale espositive all’ex libris contemporaneo italiano e straniero.

In questa ricognizione del mondo exlibristico non possiamo dimenticare di citare i nomi di librerie che offrono ai loro clienti lotti sia di ex libris sia di letteratura specializzata. Le cose in questi ultimi anni finalmente sono cambiate e gli ex libris per molti librai non sono più degli “oggetti misteriosi” per cui non vale la pena spendere né tempo né denaro.

Ecco allora, che fra le tante librerie antiquarie che si sono accorte dell’esistenza dell’ex libris citiamo qui le più “meritevoli”: Libreria Naturalistica (Via San Simone, 5 – 40124 Bologna), Ex Libris Museum (Via G. Marconi, 36 – 20080 Albairate), SEAB (Via S. Felice, 13 – 40122 Bologna), Libri and Co. (Via Fondazza, 13/2 – 40100 Bologna), Konvolut (Via Panama, 18 – 00198 Roma).

 

 

GLI ARTISTI DELL’EX LIBRIS

 

 

Per quanto riguarda gli artisti stranieri, il modo migliore per mettersi in contatto con loro è quello di fare riferimento alle diverse associazioni exlibristiche nazionali. Per gli artisti Italiani diamo invece gli indirizzi di coloro che più frequentemente si dedicano all’ex libris, indicando di ognuno la tecnica incisoria preferita.

 

 

Fabio Ascenzi (acquaforte)

Via Pietro Venturi, 21

00149 Roma

Ettore Antonini (acquaforte)

Via de Conti, 6

21040 Venegono Inferiore (Va)

Agostino Arrivabene (acquaforte)

Via Valletta, 17

26025 Gradella di Pandino (Cr)

Eva Aulmann (acquaforte)

Via San salvi, 29

50135 Firenze

Liliana Bastia (acquaforte)

Via san Nazzaro, 7/9 s.s.

16145 Genova

Cristiano Beccaletto (xilografia)

Via Resegone, 2

20040 Bellusco (Mi)

Fabrizio Bombino (bulino)

Via Francesco Ravarchio, 61-13B

16153 Genova Sestri Ponente

Sandro Bracchitta (acquaforte)

Via degli Aceri, 23

97100 Ragusa

Luigi Casalino (acquaforte)

Via Delle ani, 15

28100 Novara

Costante Costantini (xilografia)

Via Guelfa, 85

50129 Firenze

Luca Crippa (acquaforte)

Via Medici, 14

20038 Seregno (Mi)

Furio de Denaro (bulino)

Salita di Gretta, 33

34136 Trieste

Carla Di Pancrazio (acquaforte)

Via Monte San Michele, 51

30137 Mestre (Ve)

Carla Fusi (acquaforte)

Via della Ferrovia, 55

53036 Poggibonsi (Si)

Vincenzo Gatti (acquaforte)

Via Casal Borgone, 22

10132 Torino

Umberto Giovannini (xilografia)

Via Abbazia, 177

Marciano di Romagna (Rn)

Mario Guida (bulino)

Via Pick Mangiacalli, 7

20141 Milano

Sebastiano Italia (acquaforte)

Via M. Carabelli, 15

96100 Siracusa

Lanfranco Lanari (acquaforte)

Via Trento, 4

60015 Falconara (An)

Mariaelisa Leboroni (xilografia)

Via della Siepe, 6

06123 Perugia

Paola Maestroni (acquaforte)

Via 4 Novembre, 19

20075 Lodi

Gianni Sarchiello (xilografia)

Via San Sepolcro, 6/d

29100 Piacenza

Raffaello Margheri (acquaforte)

Via Matteotti, 14/2

40129 Bologna

Gloria Mariti (xilografia)

Via Bragadin, 12/c

30126 Venezia Lido

Bruno Mossieri (maniera nera/acquatinta)

Via Taverna, 12

29100 Piacenza

Andrea Montin (acquaforte)

Via Castello, 20

29100 Piacenza

Nicola Otaria (acquaforte)

Via della Maddalena, 10/4

16124 Genova

Costanza Palmirani (tecnica mista)

Via Persicetana, 50

40138 Bologna

Stefano Patrone (acquaforte)

Via San Vincenzo, 76/4

16121 Genova

Antonio Pecoraro (acquaforte)

Via XI Febbraio, 7

47040 Montefiore Conca (Rn)

Vincenzo Piazza (acquaforte)

Via L. da Vinci, 518

90135 Palermo

Carmela Pozzi Sendresen (xilografia)

Via Luigi Anelli, 1

20122 Milano

Lanfranco Quadrio (acquaforte)

Via Catania, 8

90141 Palermo

Luciano Ragozzino (acquaforte)

Via Pasteur, 14

20127 Milano

Paolo Rovegno (acquaforte)

Via Molineria San Nicolò, 5/e

29100 Piacenza

Gianfranco Schialvino (xilografia)

Via Giotto, 10

10086 Rivarolo Canadese (To)

Salah Shagroun (tecnica mista)

Via della Repubblica, 75

05022 Ameria (Tr)

Roberto Streglio (acquaforte)

Via della Repubblica, 57

13900 Biella

Pietro Paolo Tarasco (acquaforte)

Via L. Protospata, 74

75100 Matera

Giovanni Turria (punta secca - maniera nera)

Via Pacinotti, 8

36100 Vicenza

Vincenzino Vanetti (acquaforte)

Via dei Lori, 23

21016 Luino (Va)

Gianni Verna (xilografia)

Corso Principe Tommaso, 70

10080 Ozegna (To)

Alexandra Von Heellberg (acquaforte)

Via Sasso Croce, 32

39057 Appiano Monte (Bz)

Remo Wolf (xilografia)

Piazza Portella, 11

38010 Trento

 


BIBLIOGRAFIA

 

A parte alcuni testi “storici” fondamentali, a volte assenti anche nelle grandi biblioteche pubbliche, ma rintracciabili negli scaffali dei maggiori collezionisti europei, si è cercato di elencare qui soprattutto libri disponibili in libreria, o acquistabili attraverso le varie associazioni exlibristiche.

È comunque opportuno sottolineare che, salvo rare eccezioni, queste pubblicazioni difficilmente hanno superato, il migliaio di copie di tiratura.

 

 

Acerbi, Amilcare – Palmirani, Remo – Porreca, Raffaele

1990 Il bambino e il gioco negli ex libris, Trento, Temi.

Almack, Giorgio

1904 Bookplates, London, Methuen and Co.

Balbi, Giorgio

1945 Un mago del Bianco e Nero, Alberto Martini, Milano, Bolaffio.

Bellini, Paolo – Palmirani, Remo

1994 Gli ex libris di Bruno Missieri, Trento, Temi.

Bertarelli, Achille – Prior, David-Henry

1902            Gli ex libris italiani, Milano, Hoepli (rist. Milano, Cisalpino-Goliardica, 1976).

Blum, Gernot

1983            Exlibris für Arzte vom 16. Jahrundert bis zur Gegenwart, Bonn, Hartmannbund-Verlag.

1986            Die Kunst des erotischen Exlibris, Wiesbaden, Claus Wittal.

1990            Der Tod im Exlibris, Wiesbaden, Claus Wittal.

Bono, Francesco – Servolini, Luigi

1960            All’insegna dell’ex libris. Panorama exlibristico antico e moderno, Milano, Gastaldi.

Bouza, Antonio L.

1990            El Ex Libris. Tratado General. Su Historia En La Corona Española, Madrid, Patrimonio Nacional.

Bragaglia, Egisto

1988   Bibliografia italiana degli ex libris, Trento, Temi.

1993            Gli ex libris italiani dalle origini alla fine dell’Ottocento, Milano, Editrice Bibliografica (3 volumi).

1996            Ex libris, Roma, Associazione Italiana Biblioteche.

Bragaglia, Egisto – Palmirani, Remo – Romagnoli, Anna

1989   Bibliografia italiana degli ex libris, Trento, Temi.

Braungart, Richard

1922            Der Akt im Modernen Exlibris, München, Franz Hanfstaengl.

1924 Neue Deutsche Akt-Exlibris, München, Franz Hanfstaengl.

Brera, Gianni – Bertoni, Vincenzo – Palmirani, Remo

1991 Bacco e il vino negli ex libris, Trento, Temi.

Briele, Luc van den

1997 Sommets de l’art contemporain des ex-libris en Europe, Bruxelles.

Budan, Emilio

1906            Bibliographie des ex libris, Leipzig, Hierseman.

1907            Guide international des collectionneurs d’ex libris, Torino, Schioppo.

Butler, William E.

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Edito dal

GRUPPO RICERCA FOTOGRAFICA

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I Edizione  -  novembre  2001

 

 

 

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© Remo Palmirani

 

TUTTI I DIRITTI DI RIPRODUZIONE SONO RISERVATI ALL’AUTORE

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1 - in copertina: Costanza Palmirani, tecnica mista, 2000.

 

 

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Gli ex libris archeologici,

 

una tematica affascinante

 

 

Fra le molte classificazioni che sono state proposte per distinguere gli ex libris, la più razionale segue la ripartizione in quattro gruppi: l’epigrafico, in cui solitamente c’è una scritta tipografica; con monogramma, dove vediamo le cifre del titolare ornate in  modo diverso; l’araldico, in cui lo stemma rappresenta la parte più importante della figurazione; il figurativo, dove sono prevalenti le immagini di ogni genere, accompagnate a volte da un motto in latino o in lingua volgare.

Non sempre questi gruppi sono ben separati, specie gli ultimi due, ma è chiaro che gli ex libris figurativi rappresentano in assoluto la categoria che si presta ad una differenziazione pressoché infinita.

Per esempio, già osservando un insieme di qualche centinaio di ex libris presi a caso avremo modo di distinguere figure umane, animali, fiori, paesaggi, fiori, e poi una serie di sottoclassificazioni. La stessa cosa avverrà allorché si prenderanno in considerazioni i fogli che si riferiscono alle professioni e ai mestieri, e poi agli hobbies, eccetera eccetera.

Queste osservazioni hanno un senso in particolare quando si analizza l’ex libris dal punto collezionistico perché, nella nutrita e disomogenea schiera dei collezionisti, molti scelgono di “specializzarsi”, rivolgendo la propria attenzione solo, o in particolare, verso questa o quella nazione, questo o quel periodo, od artista, o tematica.

Non si conosce con certezza il nome di colui che per primo ha iniziato a raccogliere gli ex libris con intento collezionistico, apprezzando cioè sia le qualità uniche di un singolo foglio sia  le differenze con gli altri esemplari dello stesso genere. Si può tuttavia affermare che il collezionismo exlibristico, pur con alcune possibili, ignote eccezioni in epoca precedente, è apparso nella seconda metà del XIX secolo, precorrendo di qualche anno (o, al massimo, di pochi decenni) la fondazione della prima associazione di collezionisti, nata a Londra il 10 febbraio 1891.

É certo poi che lo studio delle pubblicazioni curate dalle varie associazioni nazionali, così come le liste di scambio di cui disponevano tutti i più importanti collezionisti già a partire dall’inizio del Novecento, ci offre una serie di dati molto interessanti.

Ad esempio, se prendiamo il primo (ed unico) numero de “Archivio dell’Associazione Italiana fra Amatori di Ex Libris”, edito a Torino nel 1911, e analizziamo l’elenco degli 89 soci italiani e stranieri di quella che è stata la prima associazione exlibristica in Italia, vediamo che alcuni cercavano solo “ex libris piemontesi”, altri esclusivamente “ex libris artistici o di personalità”, altri ancora “ex libris antichi”. Ciò a dimostrazione che i collezionisti hanno iniziato presto a differenziare le loro raccolte personali, “ specializzandosi” in questo o in quel settore.

Da quell’ormai lontano 11 febbraio 1891 il mondo collezionistico si è diffuso enormemente e gli ex libris in circolazione sono diventati molte decine di migliaia. Uno degli strumenti più utili per farsi una idea abbastanza precisa di quelli che sono stati e sono i gusti dei collezionisti è certamente rappresentato dall’analisi  della bibliografia exlibristica internazionale.

E qui nasce un problema fondamentale per tutti coloro che studiano questa particolare materia: il reperimento di riviste, libri e cataloghi dedicati all’ex libris. Chi conosce l’argomento sa che le biblioteche pubbliche, anche quelle più importanti, dispongono di ben poco di questo materiale. Non c’è dubbio che ciò derivi dal fatto che tali pubblicazioni hanno sempre avuto una tiratura molto limitata ma, ancora più importante è sottolineare che molto spesso si è trattato (e si tratta) di edizioni private, o comunque che non hanno usufruito di alcuna forma di pubblicità.

Quindi, chiunque studi il mondo dell’ex libris, sotto qualunque angolazioni, dovrà avere a disposizione la bibliografia

e, naturalmente, anche i foglietti, messi a disposizione dai collezionisti-studiosi più esperti e preparati.

Detto ciò, è interessante sottolineare che la bibliografia internazionale riporta solo qualche raro articolo e 2 libri (Aegypten im Exlibris e Griechenland im Exlibris, di Gernot Blum) che, più o meno direttamente, trattano di un argomento che, invece, da secoli interessa i bibliofili, lasciando un segno profondo nella produzione exlibristica: l’archeologia.

Eppure, come vedremo, l’ex libris, ancora ben prima della nascita del collezionismo, è stato fortemente segnato dall’interesse per tutto ciò che, in modo diverso, fa riferimento all’archeologia, cioè alla scienza che studia i monumenti e le cose antiche sotto l’aspetto storico ed artistico, cercando in essi la documentazione della vita dei secoli cui appartengono.

I più noti repertori exlibristici italiani, quali “Gli ex libris italiani. Guida del raccoglitore” di Jacopo Gelli, e “Gli ex libris italiani dalle origini alla fine dell’Ottocento” di Egisto Bragaglia, mostrano come l’iconografia archeologica cominci timidamente a fare la sua comparsa negli ex libris a partire dall’inizio del 1700, per poi divenire più frequente nella seconda metà di quello stesso secolo. La medesima cosa avviene nelle altre nazioni europee e negli Stati Uniti.

La caratteristica comune a tutti quegli ex libris è che le raffigurazioni sono sempre assolutamente fantastiche. Le vestigia e i ruderi romani, o anche greci, che (raramente) appaiono nei foglietti dei bibliofili di mezzo mondo, hanno la funzione di richiamare alla mente una cultura ed una tradizione sapienziale, non di riprodurre questo o quel monumento sottratto alle distruzioni del tempo e all’incuria degli uomini.

Anche gli oggetti di foggia antica che a volte compaiono in questo o in quel foglietto sono messi lì non per documentazione dei tempi andati, ma per i loro significati simbolici.

Probabilmente i primi ex libris italiani raffiguranti in modo veritiero delle vestigia antiche sono le 4 incisioni su rame a nome di Giovanni Gambini (1779-1869), architetto e pittore toscano, databili intorno al 1820. Si tratta di fogli certamente utilizzati per essere usati come marchi di proprietà librari, nati però come grafiche libere, su cui poi Gambini inserì, o fece inserire, il suo cognome. ( pag. 23)

In seguito, e almeno fino a tutto l’Ottocento, non si ha conoscenza di altre opere raffiguranti monumenti realmente esistenti, e anche quelle di fantasia sono infrequenti, comunque sempre riguardanti l’antichità romana o greca.

Con la nascita e lo sviluppo del collezionismo, nel Novecento gli ex libris con “valenze” archeologiche divengono frequenti un po’ in tutto il mondo occidentale, sempre però privilegiando gli aspetti “ideali” e poco interessandosi di riprodurre la realtà. Le preferenze vanno in particolare ai templi greci , alle statue di Minerva , a ruderi di anfiteatri e a fantasiose raffigurazioni del mitico cavallo di Troia. Numerosi divengono anche i fogli che rimandano all’antico Egitto, così che vediamo una serie di sfingi e di piramidi, di sarcofagi e di divinità legate al mondo dei vivi e dei morti. Anche in questi casi, la preoccupazione prima degli artisti è quella di rievocare emozionalmente quella civiltà soprattutto dal punto di vista del mito e della fantasia.

Analizzando la produzione exlibristica del Novecento si nota poi che per molti decenni sono quasi del tutto assenti i riferimenti all’archeologia del lontano Oriente, cioè a dire Cina e Giappone, così come delle antiche culture americane. Fra questi ultimi, il foglio forse più curioso ed anche, per quanto è a nostra conoscenza, fino ad oggi mai documentato, è  a nome degli statunitensi Irene ed Ernest Pace ( pagina 73), grandi viaggiatori e famosi collezionisti. L’ex libris raffigura una antica tomba maya con, all’interno, uno scheletro umano ed alcune suppellettili. Molto interessante ed originale è la scritta in lingua maya, il cui significato è: “Dalla sua biblioteca. Proprietà di”.

Con il trascorrere degli anni si può notare sia una maggiore attenzione alle antiche culture cosiddette minori sia alle scoperte che si sono susseguente nel tempo. Ecco allora che il bravo incisore spagnolo Julio Fernandez Saez riproduce mirabilmente la statua della “ Dama di Elche” (pagina 63), conservata al museo del Prado, esempio eccelso dell’arte fenicia, e l’inglese Derek Rilay rielabora uno dei più famosi gioielli dell’arte ittita (pagina  72). E ancora, che il ritrovamento dei sorprendenti  bronzi di Riace viene documentato in opere di vari artisti sia italiani sia stranieri.

Un altro momento che bene indica l’attenzione di bibliofili e collezionisti verso le antiche culture è rappresentato dal concorso internazionale organizzato nel 1984 a Cortona e riguardante l’arte etrusca. In quella occasione giunsero, dall’Italia e dall’estero, oltre 350 ex libris, molti dei quali ( pagine 48 e 49) seppero ben interpretare il fascino di quel popolo misterioso.

Negli ultimi anni, con l’apparire sulla scena exlibristica internazionale di artisti e collezionisti delle più lontane terre orientali, gli studiosi europei hanno “incontrato” l’archeologia di paesi come il Giappone e la Cina anche se, per le nostre limitatissime conoscenze in questo ambito, rimane particolarmente difficile interpretare quanto si riesce a raccogliere. Tuttavia questo è un ulteriore campo di indagine che presto diventerà familiare anche in Occidente e di cui presentiamo qui alcuni interessanti esemplari (pagine 77 e 78).

 

      L’Autore

 

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Edito a cura di Marcello Perelli

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I Edizione  -  dicembre 2001

 

 

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