Francesco Fortunati
l'amico, il collaboratore
Tra i mille appuntamenti mancati, quale fisso "difetto",
e la ferrea volontà di salvare il salvabile fra le testimonianze
storico-ambientali di questa nostra terra nativa, sicuramente quest'ultima
è sempre ampiamente prevalsa nello spirito battagliero di Francesco.
Amico, nonché collaboratore corretto e affidabile
ha sempre sostenuto iniziative senza ricavarne profitto.
Nonostante l'apatico naufragio culturale dell'88 amerino,
scelse di rimanere qui, con rammarico, in prima fila,
continuando ad abitare nei suoi Centri Storici
e ad affrontare i problemi d'imbarbarimento sempre crescente.
Una scelta culturale e di vita di chi ha sempre saputo apprezzare,
condividendo con pochi altri l’eredità storica, ed ancor più umana
ricevuta in consegna con il tacito obbligo morale di tramandarla.
Con la sua scomparsa, l’amerino ha perso una valida voce di sostegno,
tra le rare rimaste, atta a scongiurare il completo tracollo delle
autoctone tradizioni e della propria dignitosa storia;
aspetti che a pochi anni di distanza sono completamente svaniti.
F.D.R.
1952 - 1997
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